Articoli/Convegni
La fragilità del territorio italiano, in ter-mini di rischio naturale, é cosa orma assai nota. Le aree ad elevata criticità idrogeologica e ad elevato rischio g-smico rappresentano, rispettivamente, il 10% ed il 50% dell'intero territorio nazionale. La presente relazione si occuperà del rischio sismico e degli interventi di miglioramento sismico/raffforzamento locale (anche nell'ottica di valutare un possibile inserimento di quest'ultimi all'interno dei Regolamenti Edilizi Comunali). Per affrontare in modo adeguato le questioni poste dalla prevenzione del rischio sismico, occorre un'analisi relativa:
- alle dinamiche della popolazione italiana,
- agli eventi sismici,
- alla stima della popolazione ed il patrimonio edilizio a rischio (con particolare riguardo a scuole ed ospedali),
- ai costi per gli investimenti per la salvaguardia,
- alle tipologie di vulnerabilità edilizia
- alle tipologie di interventi di raffor-zamento locale e miglioramento Sismico
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Al convegno dell'ANCE tenutosi il 10 Aprile abbiamo parlato della necessità di un modello di diagnosi ed intervento per la prevenzione sismica. Un progetto di messa in sicurezza complessivo che ha bisogno di stabilire le priorita' di intervento e che dovrebbero essere dettate dalla conoscenza del territorio e del patrimonio edilizio costruito in quel territorio.
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In questi anni gli interventi hanno riguardato soprattutto le emergenze e quindi le situazioni di pericolo o di inadeguatezza degli elementi non strutturali, degli impianti elettrici ed antincendio, la bonifica dell’amianto. Occorre cambiare strada individuando come prioritari gli interventi di riqualificazione che tengano insieme l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico. La vera sfida consiste nel promuovere un grande cantiere di innovazione, dove convogliale idee e progetti per relizzzare interventi tali da rendere il patrimonio edilizio scolastico sicuro accogliente e sostenibile.